Il Signore dei racconti, recensione di Norberto Loricati

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Un bel romanzo che, con una scrittura fluida e diretta, è capace di scavare nella psiche umana, portando in evidenza quell’atavico desiderio di onnipotenza che ha sempre contraddistindo l’uomo.
Il racconto inizia seguendo la vita di un ragazzino dal carattere introverso, di corporatura esile, impacciato nei rapporti umani e, per questo, deriso e allontanato dai compagni. Ormai abituato a questa condizione di perdente, non fa neanche più caso ai commenti della gente, fino al giorno in cui, ascoltando di nascosto una discussione fra i genitori, si rende conto di aver deluso anche loro che avevano riposto in lui tante speranze. Da qui un crescendo di vicende che la Mandolini riesce a descrivere con un ritmo sempre più incalzante, costruendo una storia in cui il giovane si trova a poter scegliere (grazie all’intervento di un essere soprannaturale) se dare o meno una svolta alla propria esistenza.
L’autrice, con grande bravura, dissemina nel racconto una serie di avvincenti episodi che costringono il lettore ad alcune domande: che prezzo saremmo disposti a pagare per poter avere una vita piena di successi e soddisfazioni? Ma soprattutto, se ci accorgessimo che per ogni nostro successo qualcun altro pagherebbe conseguenze disastrose, saremmo comunque contenti dei nostri momenti di gloria?
Con una trama ben articolata e ricca di suspence, si giunge ad un finale che rende giustizia di tutti gli eventi narrati. Ma il maggior pregio di questo libro è ciò che ci lascia dentro quando la lettura è finita, infatti, nonostante la presenza di episodi estremamente fantasiosi, ci accorgiamo di aver riflettuto su sentimenti ed emozioni assolutamente concreti e reali, come l’amicizia, un valore che non può essere barattato o venduto in cambio di nulla, oppure sulla capacità di gioire delle vittorie altrui, senza invidie e senza desiderare successi immeritati. Ma soprattutto scorgiamo nell’intero racconto una velata critica alla nostra attuale società, che impone alle nuove generazioni degli stereotipi di perfezione falsi e artificiali, i quali fanno passare l’idea che per essere meritevoli di amore e amicizia bisogna essere indispensabilmente belli, forti e vincenti, mentre il “diverso” o li “debole” non è ammesso. Tutto questo legittima episodi di bullismo che (nella cronaca di tutti i giorni e non solo nella fantasia di un libro) inducono le vittime a qualunque compromesso pur di essere accettati dal proprio gruppo sociale di riferimento.
Quindi una lettura consigliata a chi vuole distrarsi con un buon libro, coinvolgente al punto giusto, che stimola anche a qualche interessante riflessione.

il signore dei racconti

Articolo apparso su Librierecensioni.com.

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2020-03-13T09:34:00+00:00

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