Il Signore dei racconti, recensione da “Lande Incantate”

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Il signore dei racconti” è il romanzo d’esordio di Elena Mandolini, scrittrice romana appassionata di fantastico. La storia ruota attorno a Giulio, ragazzino vittima di bullismo da parte dei compagni. Il suo unico sostegno è l’amico Carlo, che è tutto il suo opposto: bravo a scuola e una promessa del rugby. L’affetto dei genitori non lo aiuta e, anzi, gli fa sentire ogni giorno il peso della delusione. A seguito di uno strano terremoto che colpisce Roma, Giulio inizia a sentirsi stranamente osservato. Un Essere potente, che lui chiama Signore dei Racconti, ha deciso di aiutarlo e di cambiare le carte del suo destino. Niente, però, è davvero così semplice. Quale sarà il prezzo da pagare per modificare la sua vita? Si nasconde, forse, qualcosa di ben più grande, dietro tutto questo?

“Più mi guardo allo specchio e più mi faccio schifo. Almeno avessi avuto il coraggio di rispondere. E invece niente. Con le mani stringo il bordo del lavandino, fino a che non mi fanno male. Il dolore fisico si sopporta più facilmente. Gli scherzi e le derisioni, quelli sì che sono difficili da mandare giù. Ciò che proprio non sopporto, però, è l’umiliazione”.

TRAMA

Il signore dei racconti” è un romanzo urban fantasy, dai toni scuri, tanto che potremmo definirlo una favola nera. La storia ruota attorno al protagonista, anche narratore, questo povero ragazzo romano di nome Giulio, deriso da tutti, una delle tante vittime del bullismo, una piaga che la società non è ancora riuscita a debellare. Giulio è molto introverso, ama i libri, i film e le serie tv, sono il suo rifugio sicuro, l’angolo di mondo in cui può rinchiudersi quando fuori tutti gli puntano il dito contro. I compagni lo scherniscono, le compagne spettegolano su di lui e i professori sembrano compatirlo per le sue difficoltà. I genitori ce la mettono tutta a non farlo sentire in colpa, mossi di certo da un amore puro che, purtroppo, su Giulio provoca effetti deleteri, convincendolo sempre più di essere un fallito. Questo, infatti, è il suo più grande cruccio: vorrebbe rendere felici i suoi genitori, ripagandoli di tutto quell’amore incondizionato (e, a suo giudizio, immeritato) che gli hanno riversato negli anni. Vorrebbe vederli sorridere come i genitori di Carlo, il suo migliore amico, campione a scuola e in ogni sport: fieri, orgogliosi dei suoi successi. E piano piano, questo desiderio di emergere, questo bisogno di ricevere un’attenzione finora mai avuta, inquina l’animo buono di Giulio e lo spinge tra le braccia di questo misterioso Signore dei Racconti.

il signore dei racconti

Chi è? Lascio ai lettori il piacere di scoprire quest’entità antica quanto il mondo, una forza oscura che ha attraversato secoli e civiltà, arrivando fino a Roma, sempre con un solo scopo in mente. Giulio cade nella sua rete, cerca di resistere (non molto, in verità) ma presto si convince di essere nel giusto, che si merita, in fondo, quell’attenzione, come riparazione per tutti i torti subiti. Da allora la sua vita inizia a cambiare ma, come ben sa chi ha stretto un patto con il diavolo, gli accordi si fanno in due. E ogni vantaggio, ogni trionfo, ogni successo ha il suo risvolto.

Comincio a camminare fra gli scaffali, sempre più incuriosito. Mi sto divertendo a girare per questo labirinto. Ci sono decine e decine di corridoi pieni di libri. Alcuni vecchissimi, altri nuovi, altri sono volumi enormi altri ancora piccoli libri. Mi avvicino per leggere i titoli.

“Impossibile”.

Sono tutti nomi di persone. Anna, Massimo, Cristiano, Chiara. Poi ci sono quelli stranieri. Jacques, Marianne, Vincènt. Altri per me sono incomprensibili: assomigliano ai segni delle sigle dei cartoni animati giapponesi. Alcuni si ripetono diverse volte. Uno su tutti attira la mia attenzione: Giulio. Mi chiama, quasi.

STILE

Lo stile di Elena Mandolini è molto lineare e sobrio.

Il romanzo è narrato in prima persona, da Giulio, e questo permette al lettore di entrare dentro la storia fin dall’inizio, dentro l’animo sofferente del protagonista, scoprendo ciò che prova ogni volta che viene deriso e offeso, ogni volta che viene snobbato o messo da parte. Una scelta ottima, adatta a un romanzo breve, con pochi personaggi, che focalizza l’attenzione sul protagonista e sul suo cambiamento.

Anche la divisione in tre parti, corrispondenti a tre momenti diversi della vita di Giulio, è funzionale alla narrazione, marcando i tre punti di svolta del romanzo.

CONCLUDENDO

“Il signore dei racconti” è una lettura piacevole, un romanzo breve che affronta varie tematiche: dal bullismo alla fede nei propri sogni, dal desiderio di rivalsa alla pericolosità di uscire dal sentiero segnato. Giulio è, in questo, un po’ come Cappuccetto Rosso, si lascia tentare dal lupo cattivo, anche se sarebbe interessante riflettere su chi siano veramente i “cattivi” in questo romanzo, così come nella vita di tutti i giorni. Ogni azione avviene in conseguenza di un’altra, ogni scelta ne porta una nuova e i sentieri della vita si biforcano e, a volte, capita di smarrirsi in questo girovagare in cerca della felicità. Succede a Giulio, è successo, nel nostro piccolo, a tutti noi. Da questo punto di vista, “Il signore dei racconti” è un romanzo sulle possibilità, sulle scelte e, infine, sui sogni, su quanto siamo disposti a investire, a sacrificare persino, pur di raggiungerli. Giulio ha deciso, ha scelto di sacrificare tutto, per raggiungere i suoi sogni, e quelle scelte lo portano, giorno dopo giorno, al suo finale. Al finale della sua favola nera.

Articolo apparso su Landeincantate.it.

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2020-03-13T09:35:09+00:00

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